Tutto il resto è Crémant

Uno spumante metodo classico può essere chiamato Champagne solo se è prodotto nella sola zona intorno a Reims mentre nel resto della Francia è chiamato Crémant.

Un termine generico, usato dal 1994 con valenza di “champagne elaborato in modo da sviluppare meno anidride carbonica, quindi con una spuma più delicata” ; divenuto poi il termine per identificare un vino spumante prodotto in Francia con metodo champenoise.

Infatti, con Crémant si intende oggi un vino, bianco o rosato, ottenuto con la seconda rifermentazione in bottiglia, a cui deve seguire un sosta sur lattes di 9 mesi, mentre l’uscita in commercio deve avvenire dopo 12 mesi dal tirage.

In Francia esistono otto AOC di Crémant. Dal 2012 si è liberalizzato l’utilizzo della parola Crémant, che da allora può essere messa in etichetta.

Il Crémant d’ Alsace, uno dei più rappresentativi per questa tipologia di vino, prodotto in zone dove il clima è fesco e umido, solitamente da uve Pinot Gris e Sylavener.

Il Crémant de Bourgogne, il più storico e vicino alla zona della Champagne. La base di questi vini sono lo Chardonnay e il Pinot Noir.

Il Crémant de Bordeaux, prevalentemente rosato perchè prodotte da uve per taglio bordolese: Cabernet Franc e Sauvignon, Merlot.

Il Crémant du Jura, tipico di un territorio marnoso, prodotto da uve Chardonnay e Pinot Blanc.

Il Crémant de Limoux, tipico della Linguadoca, prodottto prevalentemente da vitigni a bacca bianca come la famosa Blanquette.

Il Crémant de Loire, tipico di un territorio calcareo, prodotto da uve Pineau de la Loire e soprattutto da Chenin blanc.

Il Crémant de Die, proveniente dai vigneti della Valle della Rhône e ottenuto da uve bianche come la Clairette Blanche.

Il Crémant di Savoia, aggiunto solo nel 2014 nelle AOC, prodotto da uve di Aligoté e Mondeuse.

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