Tutto ha inizio nel 1500 nell’Abbazia di Hautvillers, nell’attuale regione dello Champagne che si trova nella parte nord orientale della Francia, ad altitudini elevate che garantiscono il clima ideale per la coltivazione delle uve pregiate.
A quei tempi, i vini dello Champagne erano ancora privi di bollicine e dividevano il mercato con i vini della Borgogna ma, qualche anno dopo, le temperature in Europa scesero drasticamente e questo cambiamento climatico segnò la storia della vinificazione: il clima più freddo non permetteva ai lieviti di avere il tempo necessario per trasformare gli zuccheri del mosto in alcol, processo che riprendeva a funzionare solo con l’arrivo della primavera quando però i vini erano già stati imbottigliati, in questo modo si creava un eccesso di anidride carbonica che generava un leggero effetto effervescente: lo champagne è nato. Però questo sapore non era affatto apprezzato dall’aristocrazia francese e così la vendita dei vini dello Champagne subì un crollo. Fino a quando la Chiesa Cattolica, nel 1668 decise di affidare al monaco Dom Pierre Pérignon il compito di sviluppare metodi per ridurre l’effervescenza e produrre vini fermi.
In quegli stessi anni, però, la moda e i gusti cambiavano e il vino frizzante cominciò ad essere apprezzato, anche perché la storia ci dice che già qualche decennio prima questi fossero prodotti in Inghilterra dove, nel 1662 Christopher Merret aveva presentato un lavoro sulla produzione di vini frizzanti, in modo del tutto indipendente alla scoperta francese causata dal crollo delle temperature, in quanto la sua tesi verteva sulla scoperta che l’aggiunta di zucchero ai vini li rendeva frizzanti e, inoltre, aumentava il loro tasso alcolico. Questa scoperta entusiasmò i membri della Royal Society, tanto che divenne virale e anche in Francia venne ordinato a Dom Pérignon di cambiare rotta nei suoi studi e cominciare a sviluppare dei metodi per aumentare l’effervescenza nel vino lavoro a cui, dal primo assaggio e l’affermazione “venite presto fratelli, sto bevendo le stelle!”, vi si si dedicò per tutta la sua vita con amore e passione.
